Durante il Festival della Partecipazione a Bologna, a cui FacilitAmbietne ha partecipato, è stata presentata la Carta della Partecipazione Pubblica 2024, un documento che mira a promuovere la trasparenza e il coinvolgimento attivo dei cittadini nei processi decisionali. Il suo aggiornamento è stato promosso dall’AIP2 – Associazione Italiana per la Partecipazione Pubblica, in collaborazione con diverse realtà nazionali e internazionali, tra cui IAF, INU, Cittadinanzattiva, ActionAid, le Regioni Emilia-Romagna, Toscana e Puglia, e il Dipartimento Funzione Pubblica. Questo importante strumento punta a rafforzare il dialogo tra istituzioni e cittadini, offrendo nuove linee guida per la ralizzaizondi un governo aperto.
Carta della Partecipazione Pubblica 2024: presentazione dei valori e principi della Partecipazione
Durante la presentazione, vari rappresentanti delle istituzioni e delle organizzazioni hanno preso la parola, condividendo esperienze e proposte, illustrando i sei valori fondamentali per garantire una partecipazione di qualità espressi nella Carta. Un processo partecipativo deve essere trasparente, inclusivo ed equo, coinvolgendo tutti gli attori rilevanti in modo collaborativo. Deve promuovere la fiducia reciproca e favorire un dialogo costruttivo. Inoltre, è essenziale che sia orientato all’efficacia, con un impegno concreto verso il cambiamento. Questi valori sono cruciali per migliorare l’efficacia delle decisioni e il loro impatto positivo.
Per garantire processi partecipativi di qualità, è inoltre fondamentale seguire sei principi chiave nellla realizzazione di un percorsso partecipato. In primo luogo, è cruciale coinvolgere attivamente i cittadini in tutte le fasi del progetto, dal concepimento all’implementazione, assicurando che ogni voce conti. Inoltre, è necessario informare adeguatamente la comunità, favorendo un dialogo trasparente e arricchendo il confronto attraverso lo scambio di conoscenze tra i diversi soggetti coinvolti. Le pratiche di facilitazione sono strumenti essenziali per la democrazia partecipativa, raccogliendo idee, bisogni e proposte delle comunità. Questo approccio mira a co-creare progetti condivisi, rispettando le diverse prospettive e garantendo una partecipazione ampia. Infine, è importante valutare e rendere conto dei risultati, promuovendo un miglioramento continuo e rafforzando la fiducia nel processo partecipativo.
Partecipazione Pubblica e 6NAP
I principi e i valori espressi nella Carta della Partecipazione costituiranno inoltre la base per la definizione di Linee Guida Nazionali per promuovere la Partecipazione Pubblica. Questo percorso si inserisce all’interno del sesto Piano d’Azione Nazionale per il Governo Aperto (6NAP) promosso con il supporto della Comunità OGP Italia e del Dipartimento della Funzione Pubblica. L’obiettivo di tale iniziativa è duplice: da un lato, attuare politiche di governo aperto per rafforzare il coinvolgimento dei cittadini e promuovere l’inclusione; dall’altro, migliorare la fiducia della popolazione nelle istituzioni pubbliche. Questa strategia si allinea sia con le direttive globali dell’OGP (Open Government Partnership), sia con le normative europee e le raccomandazioni dell’OCSE, ponendo così l’Italia al centro del dialogo internazionale sulla partecipazione e la trasparenza.
Il Piano d’Azione Nazionale per il Governo Aperto 2024-2026 è il risultato di un percorso di co-creazione partecipativa, allineato con le strategie globali dell’OGP. Questo processo, coordinato dal Dipartimento della Funzione Pubblica e portato avanti dal Forum per il Governo Aperto (FGA), ha visto il coinvolgimento attivo della Community italiana OGP. Nell’arco di sei mesi sono state coinvolte amministrazioni, società civile e numerosi stakeholder, sia pubblici che privati. Partendo dalle raccomandazioni del 5NAP, sono stati individuati quattro grandi obiettivi: promuovere l’integrità e la trasparenza, diffondere le politiche di apertura, rafforzare la trasparenza dei dati pubblici e sensibilizzare sulle disuguaglianze di genere e intergenerazionali. Da questi obiettivi, sono stati elaborati otto impegni specifici. Circa cinquanta enti, tra amministrazioni pubbliche e organizzazioni della società civile, collaboreranno fino al giugno 2026 per la loro attuazione.
Politiche di Apertura: contesto e obiettivi
Uno degli obiettivi chiave, l’Obiettivo B, si propone di accompagnare la diffusione e l’innovazione delle politiche di apertura a tutti i livelli di governo. In linea con la Strategia Nazionale per il Governo Aperto, questo obiettivo sottolinea l’importanza di rendere i processi decisionali pubblici accessibili e partecipativi. Lo scopo è garantire ai cittadini il diritto di contribuire alle decisioni pubbliche, migliorando il loro accesso ai processi di progettazione e attuazione delle politiche. Questo concetto trova supporto anche nella Raccomandazione 2023/2836 della Commissione Europea, che promuove il coinvolgimento attivo di cittadini e organizzazioni della società civile nei processi di policy-making e incoraggia una più stretta collaborazione con le autorità pubbliche.
Nonostante questi sviluppi, in Italia la partecipazione pubblica non è ancora una prassi consolidata nel contesto istituzionale. Sebbene esistano alcune normative settoriali e strumenti come il dibattito pubblico per le grandi opere, il coinvolgimento dei cittadini nella definizione e valutazione delle politiche pubbliche rimane limitato principalmente a livello locale. Inoltre, spesso la partecipazione si riduce a un mero adempimento formale, mancando una normativa nazionale univoca che stabilisca standard minimi di qualità. Questo porta a interpretazioni variabili e a incertezze nei processi partecipativi. L’obiettivo, dunque, è che la partecipazione non resti un’eccezione, ma diventi una prassi diffusa e strutturata. Per fare ciò, è essenziale creare una cultura della partecipazione.
Politiche di Apertura: azioni
In risposta a queste sfide, la Community italiana OGP ha deciso di promuovere la qualità dei meccanismi partecipativi. Nel precedente piano nazionale, ha lanciato numerose iniziative significative in questo campo. Tra queste ricordiamo azioni di formazione e sensibilizzazione, lo sviluppo di pratiche partecipative e la creazione dell’Hub di Partecipazione. L’hub si è consolidato come piattaforma di riferimento nazionale per la co-creazione di progetti e la condivisione di buone pratiche tra attori pubblici e privati. Inoltre, ha posto le basi per la creazione di linee guida nazionali, delineando standard e metodologie per garantire processi partecipativi di qualità. Tra i risultati di questo impegno, vi è appunto la Carta della Partecipazione Pubblica.
L’obiettivo finale è far sì che le amministrazioni pubbliche adottino e applichino queste Linee guida nel processo di definizione delle politiche. Questo rappresenterebbe un passo importante verso un modello di governance più aperto, trasparente e partecipativo, in grado di rispondere meglio alle esigenze dei cittadini e di rafforzare la fiducia nelle istituzioni.