L’utilizzo di LEGO e Carte Metaforiche nella facilitazione supporta i processi partecipativi in modo creativo, stimolando il coinvolgimento dei partecipanti, trasformando le dinamiche di gruppo e incoraggiando il pensiero critico e l’innovazione.
Il ruolo del facilitatore è cruciale all’interno di un processo di discussione collettiva, in quanto si propone di progettare e gestire il confronto tra i partecipanti. Questa figura professionale deve possedere competenze specifiche e una profonda comprensione delle dinamiche di gruppo per guidare la discussione e aiutare i partecipanti a raggiungere obiettivi comuni. E’ soprattutto importante che sappia creare un ambiente favorevole alla comunicazione e alla partecipazione. Ogni partecipante infatti deve sentirsi libero di esprimere le proprie opinioni, condividere idee e proporre soluzioni.
Strumenti creativi a supporto della facilitazione
A tale fine, il facilitatore può integrare approcci e metodi molto differenti, nonchè utilizzare svariati strumenti creativi per stimolare la partecipazione, migliorare la comunicazione e facilitare la risoluzione di problemi complessi. Spesso vengono utilizzati strumenti di facilitazione visiva. Come già trattato, questi permettono di supportare l’apprendimento, la riflessione di gruppo e la co-progettazione tramite la visualizzazione grafica della questione in discussione.
Allo stesso modo, l’impiego di strumenti materiali e forme di coinvolgimento pratico è comune nelle pratiche di facilitazione, specialmente nei contesti di pianificazione urbanistica. Ad esempio, per guidare processi di progettazione urbana partecipata, il metodo Planning for Real prevede la creazione di un plastico della zona in questione. In questo modello, i partecipanti possono utilizzare vari oggetti mobili, come figurine e bandierine, per indicare le aree che necessitano di interventi, specificando anche livelli di urgenza e priorità.
Un’altra dimensione fondamentale nei percorsi facilitati è quella del gioco, che funge da fonte di apprendimento e stimolo creativo. Questo approccio consente ai partecipanti di immergersi attivamente nel processo, trovando soluzioni non scontate e innovative. Utilizzato nelle attività di facilitazione e partecipazione di gruppi, il gioco offre infatti uno spazio ‘protetto’ per esplorare le dinamiche che governano i gruppi e le comunità, così come permettendo di immaginare sviluppi futuri e di giungere a conclusioni trasformative.
Tra questi, il LEGO Serious Play e le carte metaforiche si rivelano particolarmente efficaci per attivare il pensiero visivo e tattile.
Lego Serious Play: Dare Forma alle Idee con le Mani
Il metodo LEGO Serious Play si basa sull’uso di mattoncini LEGO per promuovere la riflessione, la comunicazione e la risoluzione di problemi complessi. Il facilitatore guida il gruppo attraverso fasi di costruzione e narrazione, incoraggiando i partecipanti a costruire un modello fisico che rappresenti simbolicamente le proprie idee, per poi incoraggiarlo a descrivere il significato delle proprie creazioni. Questo approccio è particolarmente efficace perché permette ai partecipanti di costruire manualmente un modello tridimensionale del tema in discussione. Si trasformano così concetti emotivi o organizzativi complessi in rappresentazioni materiali, che facilitando la comprensione e il riconoscimento di possibili interconnessioni. Il processo rafforza la comprensione reciproca e stimola la creatività nella risoluzione di problemi, promuovendo forme di’intelligenza collettiva. Dal team building e risoluzioni di conflitti allo sviluppo di strategie aziendali o progettazioni future, il LEGO Serious Play permette di esplorare temi strategici, relazionali e operativi in modo visivo e coinvolgente.
Carte Metaforiche: Stimolare il Pensiero Laterale e la Comunicazione
Anche le carte sono strumenti versatili per la facilitazione creativa. Ispirandosi alle immagini presenti sulle carte, i facilitatori invitano i partecipanti a rappresentare un pensiero, un’emozione o un’opinione riguardante il tema in discussione. Attraverso l’uso di immagini e parole chiave, le carte stimolano il pensiero laterale e facilitano l’espressione di concetti complessi e di emozioni difficili da verbalizzare. In tal modo, incoraggiano approcci creativi e non convenzionali nella risoluzione dei problemi, capaci di tenere in consideraizone una molteplicità di punti di vista. Possono essere utilizzate per il brainstorming, il problem solving creativo e per esercizi di introspezione nei contesti di team building.
Inoltre, utilizzando visualizzazioni, è possibile superare barriere linguistiche e culturali. Le carte sono quindi particolarmente efficaci nel favorire la comunicazione non verbale; i partecipanti possono scegliere un’immagine che rappresenta un’emozione, un concetto o un’idea senza usare parole, incoraggiando così forme alternative di espressione. Questa metodologia è frequentemente applicata in contesti di sviluppo personale, risoluzione di conflitti, esplorazione di valori e visione strategica. Le carte possono anche essere impiegate come strumenti di presentazione o di auto-espressione, sostenendo i membri di un team nell’esplorazione delle dinamiche relazionali, dei ruoli e delle aspettative reciproche.
Possono essere carte con visualizzazioni stimolanti, come le carte Dixit, o carte volte alla riflessione creativa, o altre più orientate al brain storming, come per il mazzo di Thinkpak: A Brainstorming Card Deck. Ad esempio, carte come quelle di Facilitiamoci!, nate da un progetto avviato da Deborah Rim Moiso, Martina Francesca e Melania Bigi offrono spunti per riflettere su valori, emozioni e prospettive. Sono particolarmente utili per superare blocchi cognitivi, stimolare la flessibilità mentale e favorire l’empatia, e vengono spesso utilizzate in ambiti di sviluppo personale, esplorazione di valori e risoluzione di conflitti.
La facilitazione attraverso il gioco
Il LEGO Serious Play e le carte metaforiche sono dunque strumenti ideali per percorsi facilitati di gruppo, dove la creatività e la condivisione sono fondamentali. Offrono un approccio pratico e coinvolgente per facilitare l’espressione di posizioni, l’interazione e il problem-solving. Utilizzare questi strumenti nella facilitazione significa creare spazi di partecipazione in cui ogni voce conta e in cui l’apprendimento avviene attraverso la costruzione di significati condivisi.