Il percorso, a cui ho preso parte insieme ad un team di facilitatori dell’Associazione Comunitazione, è stato promosso dal Dipartimento degli Studi Umanistici dell’Università degli Studi di Foggia, con l’intento di favorire il coinvolgimento della comunità locale e di tutti i portatori d’interesse nel processo di riconoscimento e tutela dei valori del sito di Castiglione e del territorio circostante, facendo emergere possibili visioni condivise sul futuro dell’area. Una prima fase di mappatura e contatto con i vari attori ha fatto emergere un senso diffuso di scetticismo rispetto all’iniziativa e di sfiducia sulla possibilità di influire sulle decisioni istituzionali riguardanti Torre Castiglione. Durante il primo incontro, il team di facilitatori si è dovuto confrontare con la delusione espressa dai partecipanti rispetto alla mancanza di rappresentanti istituzionali (seppur invitati a partecipare al percorso) e lo scarso interesse a lavorare in rete (“ci conosciamo già”). La scelta della facilitazione è stata quella di rivedere l’agenda della giornata ed aprire uno spazio di dialogo facilitato in cui occupare temporaneamente il ruolo di chi amministra, affinché i partecipanti potessero sperimentare una possibile interazione con questa posizione. Le micro-risoluzioni tra le parti e il cambio netto di atmosfera che è seguito, hanno riaperto la disponibilità dei partecipanti ad intrecciare un possibile percorso comune. Ulteriore elemento di novità emerso in questo spazio, è stata la consapevolezza, che a “conoscersi già” fossero soprattutto realtà storiche del territorio, ma che non vi fosse grande riconoscimento di esperienze più recenti, che si sono sentite libere di esprimersi e di portare il proprio contributo. Il consolidamento del senso di comunità avviato in queste giornate ha dato vita ad una rete che è ancora presente e attiva e porta avanti iniziative nel sito. Ultimo elemento di valore del percorso, è stata la presenza nella giornata finale del laboratorio, di una delle principali istituzioni competenti rispetto alla gestione del parco, che ha accettato di avere un confronto diretto con i partecipanti al percorso. Da questo confronto sono emerse ulteriori nuove consapevolezze da entrambe le parti: una maggiore presa di responsabilità da parte istituzionale da un lato, e dall’altro la possibilità di rivedere modi e forme possibili per un’interazione più efficace del mondo associativo con le istituzioni.