In provincia di Pisa si trova una zona di smaltimento rifiuti in cui confluiscono sei Comuni della zona, si trova a Legoli, nel comune di Peccioli.
Negli anni ‘90 questa discarica era di fatto una discarica non gestita, finché il Comune di Peccioli, e in particolare il sindaco Renzo Macelloni non decise nel 1997 di creare una società per la gestione di quest’area: la Belvedere Spa, facendo una scommessa, soprattutto dal punto di vista del consenso politico, considerato che investire su una discarica non è generalmente molto redditizio dal punto di vista elettorale.
Tuttavia, il caso di questa società è diverso: la Belvedere Spa è una società partecipata al 64% dal Comune, mentre per il resto è appannaggio di circa 900 piccoli azionisti, di cui 500 residenti nel Comune.
La società gestisce da più di vent’anni lo smaltimento dei rifiuti nell’area, ora conosciuta come il Triangolo Verde, ma non solo: infatti, è diventata un punto di riferimento dal punto di vista dell’innovazione in questo campo. Nel 2015 è stato realizzato un impianto di Trattamento meccanico biologico (TMB) per estrarre i materiali riciclabili dai rifiuti indifferenziati, nel 2020 è iniziata la costruzione di un impianto di trattamento e recupero della frazione organica dei rifiuti urbani, inoltre produce circa 15 mln di Kw annui di energia elettrica.
L’ottimizzazione della gestione del sito ha generato una grande quantità di ricchezza, che la Belvedere Spa ha investito completamente in progetti sul territorio. Nel 2017 ha affidato a Nomisma uno studio sulle ricadute economiche e sociali delle proprie attività. L’analisi ha svelato che nel periodo 2004-2016 Belvedere ha prodotto un impatto economico diretto sul territorio di 174,7 milioni, un dato impressionante.
Il cosiddetto Sistema Peccioli è oggi formato dalla Belvedere, dal Comune di Peccioli e dalla Fondazione Peccioliper, che nasce nel 2004 per la gestione delle iniziative culturali e sociali. Dunque, i ricavi della discarica vengono reinvestiti in progetti culturali, sociali e innovazione tecnologica; inoltre la Belvedere collabora da anni con la Scuola Superiore di Studi Sant’Anna di Pisa e il Consiglio Nazionale delle Ricerche di Pisa (CNR).
Peccioli è un esempio molto interessante da vari punti di vista, innanzitutto per il modo costruttivo con cui il Comune ha contrastato i fenomeni Nimby (‘not in my back yard’) e Nimto (‘not in my terms of office’) attraverso una corretta informazione, ma soprattutto un coinvolgimento diretto e la partecipazione della cittadinanza, come affermato sul sito della Belvedere(https://belvedere.peccioli.net/azienda/). Inoltre ha trasformato una necessità, lo smaltimento dei rifiuti, in una risorsa e una fonte di ricchezza sia economica che culturale e sociale, sempre con una prospettiva innovativa.
Infine, vale la pena menzionare che la partecipazione è un processo senza fine, che richiede un continuo dialogo con la cittadinanza; a gennaio di quest’anno il Comune di Peccioli ha presentato un progetto per l’ampliamento della discarica, al quale il Wwf e Legambiente si sono opposti perché a loro parere avrebbe l’effetto di una eccessiva centralizzazione dello smaltimento dei rifiuti nella Regione Toscana, sarà interessante seguire la vicenda per comprendere se anche in questo caso i cittadini e le cittadine di Peccioli saranno coinvolti/e nelle decisioni, e se la discarica verrà ampliata ulteriormente oppure no.